In una cena tra amici, se sono l’unica presente che non è nata in America, e la gente si è ormai abituata ad avermi intorno, pertanto le molteplici conversazioni sull’Italia si sono finalmente placate, si imparano molte cose.
Ho imparato:
– che la conversazione sul concetto di Cultural Heritage non ha mai fine, ma in compenso è varia ed articolata, e cambia a seconda del contesto e delle persone presenti. E’ anche un bisogno primario di ogni popolo.
– che il “razzismo accidentale” non è una cosa
– che il Diorama Peep Show è l’unico modo sensato di utilizzare dei marshmallow, ed è anche una di quelle meravigliose espressioni di cultura popolare che mi fanno ricordare perché mi piace vivere all’estero. (Lebaron mi informa che i marshmallow dei peep shows non si mangiano, nemmeno se rappresentano una veduta dell’iconico Ben’s Chili Bowl su U street)
– che quando gli americani si riuniscono per vedere un evento sportivo alla tv è in realtà una scusa per fare ripasso di pop culture factoids, spettegolare e parlare di politica (o forse questi sono solo i miei amici, ma posso darmi una pacca sulla spalla per la scelta?)
– che le maglie della squadra di basket del Michigan ricordano il giallo dei Peep Show
– che la pasta fatta in casa e surgelata è ancora buona a distanza di mesi, evviva il cultural heritage.