Una piccola storia di voto e sondaggi

Jill Lepore (pronuncia Lepòre, siamo in the States), e’ ospite assidua di questo blog – in senso figurato, magari – nonche’ docente ad Harvard. Il suo recente articolo sul New Yorker, titolato Party Crashers (ah!), e’ una bellissima breve storia del voto negli USA.

Di questi tempi, ci vuole. Partendo dalle correnti elezioni presidenziali, lepore va a passo di gambero fino a raccontarci la storia dei primi sondaggi (nati, nell’intenzione del signor Gallup, per combattere il fascismo tramite l’esposizione dell’opinione pubblica) ed il loro clamoroso flop. Le cose sono cambiate, ed oggi i sondaggi possono cambiarla direttamente, la pubblica opinione, grazie ad un fenomeno chiamato “Bandwagon Effect”.

Tuttavia i sondaggi vanno perdendo efficacia; la tecnologia non aiuta: chi risponde ormai al telefono se arriva una chiamata sconosciuta sul cellulare?

Allo stesso tempo, si crea populismo dando rilievo a certi dati piuttosto che altri, e lo sapevate che il voto segreto, recente evento nella storia americana (1880 circa) nasce per impedire ad Afro Americani ed immigrati di votare, perche’ senza l’aiuto di qualcuno in cabina, non sapendo leggere e scrivere, si effettuava  de facto un test di alfabetizzazione?

O che il primo presidente americano ad effettuare una campagna elettorale fu Andrew Jackson, perche’ prima non era considerato di buon gusto, senza contare che non ce n’era bisogno, visto che i pochi coinvolti in politica erano grossi proprietari terrieri che si conoscevano tutti fra loro? (Si anche Washington, Jefferson e tutti gli amati foundingn fathers).

Insomma, invece di stare qui andate a leggervi l‘articolo della Lepore, e anche tutti i suoi libri se vi va, perche’ vale senz’a;tro la pena.

 

 

 

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