As Halifax c’è un museo che è l’equivalente della Ellis Island newyorchese: si chiama Pier 21, e originariamente era il primo porto di sbarco di tutti gli emigranti dall’Europa, il più vicino alla costa del vecchio continente.
Negli anni, arrivati treni, aerei e mezzi economici, gli europei sbarcano ad Halifax relativamente di rado, o comunque procedono in fretta per altri lidi, con migliori economie e magari anche migliori climi.
La migrazione italian in Canada è relativamente recente, è andata abbastanza forte fino agli anni sessanta del ‘900, e comunque ha avuto il suo apice tra le due guerre. Non è statasempre rose e fiori, come non sempre la nostra cucina è stata condierata tra le migliori al mondo.
Quando i popoli migranti sono percepiti come inferiori, il profumo di lasagne diventa puzzo d’aglio e si fa presto a fare di tutta l’erba un fascio – come sotto il fascismo.
Una mostra attuale mostra come i nostri conterranei non abbiano avuto vita molto facile nel Canada sotto la guerra, e insieme a loro tedeschi, giapponesi e ukraini, individuati come “nemici” e spesso confinati in campi o apertamente emarginalizzati, al punto da spingerli a cambiare nome per nascondere le proprie origini.
La mostra, visibile al Pier 21 ma itinerante per il Canada, è fatta soprattutto da testimonianze dirette.
Non è male rinfrescarsi la memoria, di tanto in tanto.